I quartieri Nord di Torino, e in particolare Barriera di Milano, sono spesso al centro di vere e proprie campagne denigratorie da parte della stampa locale. A leggere da fuori i messi di informazioni main stream, sembra che noi viviamo in un vero e proprio inferno urbano.
I problemi ci sono. Sono tanti. Manca lavoro, mancano case dignitose per i poveri. La città cura il centro come una bomboniera ma trascura i quartieri poveri. C’è piccola delinquenza, c’è incuria e scarso senso civico… E’ vero.
Ciò nonostante, la vita continua. La gente cerca di vivere il più dignitosamente possibile. C’è un tessuto associativo fantastico, una densità di vita sociale e culturale che altri quartieri della città si sognano. Barriera non è un inferno è un quartiere vivo, con difetti sì ma con i suoi tantissimi pregi Questa è la sostanza della lettera dei Giovani di Acmos alla stampa locale e alla città.
Negli ultimi giorni abbiamo visto diverse uscite giornalistiche che avevano come tema una stereotipata visione del quartiere Barriera di Milano. Questo tipo di narrazione non è veritiera, ma anzi dà una visione distorta della vita all’interno di uno dei quartieri più multiculturali e animati di Torino. I giovani del quartiere, che incrociamo tramite alcuni dei nostri progetti, hanno voluto raccontare la “loro” Barriera di Milano.
(Dalla Pagina Facebook di Acmos)
Lettera dei giovani per Barriera di Milano
A fronte delle ultime uscite giornalistiche in riferimento al quartiere Barriera di Milano, che ormai da oltre vent’anni presidiamo, i giovani che spesso incontriamo tramite i nostri progetti hanno voluto spendere due parole per dare la loro rappresentazione del quartiere.
Qui di seguito la lettera scritta dai giovani di Barriera!
“Siamo un gruppo di ragazzi nati e cresciuti in Barriera di Milano e che non si sentono definiti dagli stereotipi che da molto tempo vengono utilizzati per descrivere il nostro quartiere ed i suoi abitanti. Abbiamo perciò deciso di provare a prendere la parola e raccontare cos’è per noi Barriera.
È vero: il nostro quartiere è molto popoloso, eterogeno, ricco di fragilità e delle problematiche che a queste si accompagnano, non bisogna nasconderlo. Ma proprio perché complesso, per raccontarlo è necessario prenderne in considerazione tutte le peculiarità, e descriverlo sotto tutti i punti di vista che lo caratterizzano.
Se narrato in questo modo, il nostro quartiere non risulterà così diverso da altre zone di Torino: composito e vitale come la città in cui viviamo. Come la società in cui viviamo.
Allora perché sempre Barriera? Perché sempre Lei al centro delle cronache?
Perché i capri espiatori fanno comodo, e Barriera di Milano lo è ormai da tempo. Le sue fragilità e la presenza di famiglie straniere hanno reso facile farlo diventare La zona pericolosa e problematica per antonomasia, abitata da delinquenti e fannulloni. In una parola: dagli irrecuperabili.
È perfino superfluo dire che queste descrizioni non rappresentano la Barriera che conosciamo e viviamo tutti i giorni: un quartiere ricco di realtà, associazioni e singoli che creano opportunità e curano spazi di aggregazione e socializzazione per tutti i suoi abitanti. In breve, persone che si prendono cura le une delle altre.
Insomma, nel bene e nel male, Barriera di Milano è Torino e Torino è Barriera di Milano. Purtroppo, però, la “Città” sembra troppo spesso dimenticarsene.”
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Fonte: 13/03/2021. Articolo di Fabiola Petronillo, pubblicato sul sito di Acmos