LA DOMANDA - Incontro esperienziale con SKARAVENTER

Quando: 13/11/2021 | 20:45 - 22:00

Dove: Sala Scicluna - via Martorelli 78 (interno cortile) - Torino


SALA SCICLUNA STAGIONE ’21-’22
PRESENTA l’INCONTRO ESPERIENZIALE
LA DOMANDA
a cura di SKARAVENTER
Lucia Falco e Cordelia Stagno D’Alcontrès
SAB 13 NOV – ORE 20.45
SOLO SU PRENOTAZIONE CON MSG CLASSICO O WHATSAPP AL
CELL+39 347 4002314
INGRESSO AD OFFERTA CONSAPEVOLE
ACCESSO E FRUIZIONE NEL RISPETTO DELLE NORMATIVE DA CONTENIMENTO COVID VIGENTI
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// L A D O M A N D A
Siediti sulla poltrona
Disinfettati le mani, per favore
Non incrociare gambe e braccia
Prendi la penna e scrivi sul foglio la tua domanda. Che sia una domanda importante e che sia scritta in modo semplice. Non temere: sarà un tuo segreto
Scegli una carta dal mazzo
E adesso… aspetta. Nulla più.
// L A D O M A N D A è una performance concepita da Lucia Falco e Cordelia Stagno D’Alcontrès, entrambe registe, entrambe performers. // L A D O M A N D A è un’esperienza human-specific che si svolge attraverso una serie di micro-performances create al momento, come risposte dedicate a singoli quesiti formulati dalle persone presenti. Non c’è pubblico in senso teatrale, perché non ci sono spettatori passivi. Ognuno può diventare motore e centro vitale di un’azione unica e irripetibile, semplicemente scrivendo la sua domanda (una domanda importante) su un foglio di carta.
“Tutto parte da un kit di montaggio al cui interno sono racchiuse la nostra esperienza, le nostre gambe e le nostre braccia, i nostri occhi e la nostra cecità, due luci, la musica e un paio di poltrone. Una playlist di fate morgane.” (Lucia e Cordelia)
Ogni micro-performance può durare un minuto, può durarne cinque, e può essere qualsiasi cosa. Due donne, due artiste che in questa esperienza divengono ponte, traducendo in un atto performativo sempre nuovo il linguaggio simbolico degli Arcani Maggiori dei Tarocchi di Marsiglia. // L A D O M A N D A è un esperimento di connessione. Una connessione che non corre sulla fibra, ma nell’aria. Come se la performance fosse un apparato wi-fi umano, attraverso il quale esseri umani sconosciuti entrano in contatto utilizzando un linguaggio sottile e profondo.
“…Ci siamo preparate per anni e infine, in una settimana abbiamo preparato questa performance. Ma come puoi prepararti, davvero, se ciò che dovrai fare è assolutamente imprevedibile? Puoi collaudare la struttura, mettere a punto il protocollo, lavorare sulla tua concentrazione, sulla tua capacità di essere mentalmente libera; ma puoi anche sperimentare le carte che potresti dover giocare, entrare nel loro linguaggio, creare uno spazio in cui far avvenire la scintilla, quando la persona sarà seduta davanti a te, in attesa della tua risposta. Avevamo molti dubbi, prima del debutto:
– qualcuno si alzerà dal suo posto per venire a sedersi sulla poltrona? Sì, eccome. La gente aveva una voglia pazza di sedersi su quella poltrona. La gente si sedeva, scriveva la domanda, sceglieva la carta e aspettava che noi rispondessimo.
– la gente capirà che cosa sta succedendo davvero? Beh, la gente lo ha capito nel mentre, molti pensavano che le nostre azioni seguissero un canovaccio, uno schema, una sceneggiatura, ma poi hanno compreso tutti, con grande stupore, che in realtà non c’erano né canovacci, né schemi, né sceneggiature: hanno capito che quanto stava accadendo accadeva per la prima volta, in quell’istante.
– la gente accetterà le pause, i momenti apparentemente morti, i silenzi di riflessione per interpretare le carte? Sì, la gente è stata portata via, da tutto questo. La gente è stata rapita da quei momenti in cui noi eravamo a nudo, senza luci, come vedere il mago che prepara il trucco, stando dentro il cilindro con lui, solo che il trucco qui non c’è, c’è solo un intenso ascolto, e la capacità di cogliere l’attimo che affiora tra infiniti simboli. Sono stati 50 minuti davvero intensi, la fine ci ha viste stravolte. Perché? Perchè sono necessarie una straordinaria serietà, una straordinaria dedizione, una straordinaria disponibilità ad esseri sinceri con lo sconosciuto che ti trovi davanti, e che aspetta la tua risposta.
Condurre questa performance è un pò come prendere il teatro, sbatterlo sul tavolo e aprirlo come una scatola di tonno: nulla è stabilito, la stupore non è una faccenda meccanica, un gioco di pause calcolate, un effetto di battute ben dette, lo stupore qui nasce dall’incontro diretto e spiazzante, dalla magia del chissà cosa accadrà. Il limite massimo di posti disponibili in sala era stato raggiunto; sette persone hanno posto una domanda, poi il tempo a nostra disposizione è scaduto, la performance è finita ma molte persone non si muovevano dalle loro sedie e in molti ci hanno fermate dopo, fuori dalla sala, per sommergerci di domande. “ (Cordelia)
// L A D O M A N D A è una performance co-prodotta da Skaraventer Project , Subscene Zagabria e TIR TeatroInRivolta, è stata sviluppata nel corso di una residenza artistica tenutasi nel mese di maggio 2001 nella capitale croata ed ha inaugurato la 24esima edizione del Faky Festival. La performance trae in parte ispirazione dalle strategie oblique, uno stratagemma per aggirare il pensiero lineare creato da Brian Eno. Ma // L A D O M A N D A ha anche un secondo padre ideale, è Alejandro Jodorowsky, con il suo denso lavoro effettuato sul mondo dei simboli. Il linguaggio simbolico come possibilità di esplorazione interiore e di guarigione.
LE DUE PERFORMER
Lucia Falco: diplomata in scenografia all’Accademia Albertina di Torino, allieva di Jerzi Grotowsky e fondatrice della compagnia T.I.R. TeatroInRivolta, Lucia ha un importante storia come regista, autrice e attrice di teatro. In tempi più recenti, il Master presso la Verona Academy ha introdotto Lucia nel mondo dell’opera lirica, dove numerose sono state le collaborazioni con importanti registi. In campo performativo, Lucia è motore, magnete e portatrice di una sincerità che scardina gli stereotipi.

Cordelia Stagno D’Alcontrès: artista di genere non conforme, fondatrice del collettivo Skaraventer, Cordelia sceglie di intraprendere la sua esplorazione in campo performativo dopo un lungo percorso teatrale. Il lavoro di ricerca svolto da Cordelia abbraccia la performing art , la scrittura e il cinema indipendente, a sviluppare un progetto comunicativo che intreccia quotidianità, poesia e metafisica. Tra gli episodi formativi, la pratica della danza africana e la Scuola Paolo Grassi.


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